Notizie Sportive. Il miraggio di Roma 2024 e delle Vele di Calatrava: 'No Malagò, no party'
Fumetto da 'scaruffi.blogspot.com' e immagine vele da 'linkiesta.com' |
I lavori per la c.d. ‘Città dello Sport’ iniziarono nel 2005. Il cantiere è ancora aperto. La candidatura ai Giochi Olimpici del 2024 di Roma è saltata. Anche questo è turismo. E' la fotografa dell'attuale situazione di stallo della società italiana.
C’era una ‘città dello sport’ da costruire a Roma, nella zona di Tor Vergata. Il lavoro fù affidato all’archistar Santiago Calatrava. Angelo Balducci gestiva i fondi destinati alle opere pubbliche (aveva già seguito lavori importanti come quelli per il Giubileo del 2000). Pronti via, nel 2005 cominciano i lavori. A sovrintendere il tutto c’è il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso, seguendo una prassi dettata in quel periodo dal Governo. Ovvero quella di affidare i grandi eventi ad un commissario ‘politico’.
Magari l’idea delle gare di nuoto nella scenografia, in quelle che ormai vengono chiamate le “Vele di Calatrava”, nasce ad uno di quei incontri mondani in cui se non c’è Malagò è una festa poco riuscita(‘No Malagò no party’). Un gruppo di amici e conoscenti che in sostanza rappresenta una sorta di corte del Re Agnelli. Che con i vari Montezemolo & Co prendono e non prendono le decisioni, fanno e disfanno. Di mezzo c’è anche il Circolo Canottieri Aniene di cui Malagò è presidente e in cui ospita i suoi importanti avventori della Roma bene. Spesso casa del salotto mondano romano. E allora iniziano i lavori.
A Tor Vergata arrivano chili di ferro, tanti quanti ne servirono per una Tour Eiffel qualunque. Ma il sogno di chiudere i lavori per il 2009 rimane un sogno. Così i lavori, i cui costi erano già aumentati dagli iniziali 60 milioni di euro per adattare il prodotto finale alla kermesse iridata, si inchiodano. E si tirano fuori altri denari, stavolta per adattare un altro impianto, quello del Foro Italico, inaugurato nel 1932. Non è un punto di poco conto, perché lo spostamento al Foro e i relativi pagamenti dei lavori daranno vita ad un forte attrito tra Malagò e Paolo Barelli, capo della Federnuoto. L’obiettivo erano le Olimpiadi 2024 per completare i numerosi cantieri aperti. E dare seguito ai cospicui fondi internazionali che già hanno, in parte, alimentato i numerosi lavori (piscina incompleta al Valco San Paolo e altri). Insomma, vuoi per mancanza di fiducia, vuoi per motivi ai più sconosciuti, i tempi per dare senso a una storia tipicamente italiana diventano biblici. (LINKIESTA.IT)
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di Foto Sport & Notizie (indirizzo email : fotosportnotizie@gmail.com)
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